ARTICOLI
LAVORARE IN GRUPPO
- Gruppi di discussione e sensibilizzazione
IL GRUPPO
IN BIODANZA
Dott.ssa Nadia Zuccarello,
Psicologa clinica e Insegnante di Biodanza
Studio : Via S. Croce 12/d Bologna
Tel. 051-524392 347-1573749
Cos'è Biodanza?
Proviamo a dare una definizione a partire dal significato
del nome:
BIOS = VITA + DANZA= MOVIMENTO CON EMOZIONE DANZA DELLA VITA danzare la
propria vita, agire un movimento con significato, un movimento che parta
dal sentire.
Non si tratta di una danza strutturata, ognuno è invitato a trovare
il suo movimento all'interno delle proposte fatte dall'insegnante.
Come nasce Biodanza?
E' nata dalle idee e dagli studi di Rolando Toro,
psicologo e antropologo cileno, il quale nel 1965 realizzò le prime
esperienze con la danza in ambito clinico, con pazienti dell'ospedale
psichiatrico di Santiago del Cile. Propose sessioni di danza nelle quali
ebbe modo di vedere come musiche diverse inducessero emozioni diverse,
ad es i pazienti con grave depressione miglioravano il tono dell'umore
e la vitalità attraverso musiche ritmiche mentre le musiche lente
favorivano regressione e aumento dei deliri nei pazienti psicotici.
Da queste prime osservazioni capì l'importanza dell'associazione
tra musica-movimento-emozione e continuò su questa strada estendendo
il suo metodo anche fuori dell'ambito clinico continuando a studiare e
ad approfondire e diffondere Biodanza, intesa in senso generale come:
sistema di sviluppo integrato dell'essere umano visto come un tutto le
cui parti sono in interazione tra loro e come un organismo costantemente
in relazione con altri organismi viventi e con l'ambiente.
Negli anni ottanta Biodanza si è diffusa rapidamente in gran parte
del sud america e li è nato il primo corpo docenti e le prime scuole
di formazione. Nel 1988 Rolando con alcuni altri insegnanti ha portato
in vari paesi europei la Biodanza stabilendosi poi in Italia dove è
vissuto fino a qualche anno fa prima di tornare nella sua terra dove tuttora
vive e continua a lavorare per la diffusione del sistema Biodanza.
Quali sono le applicazioni di Biodanza?
- Corsi settimanali per adulti
- Corsi per bambini e adolescenti
- Corsi per anziani
- Corsi per gestanti
- Corsi di riabilitazione per persone affette da disturbi motori, morbo
di Parkinson, Alzheimer, handicap mentale e fisico, disturbi dell'umore,
disturbi del comportamento alimentare, riabilitazione psichiatrica
Cosa offre il corso settimanale?
- Occasioni di vivere un contatto più profondo con se stessi
- Un insieme di eco-fattori facilitanti il processo di sviluppo delle
potenzialità
- L'occasione di vivere le emozioni in maniera integrata
- Poter stare con le varie parti di sè, accogliendo le zone luminose
e anche quelle più scure e confuse per invitarle a far parte e
anche a trasformarsi in risorse.
-Il gruppo come occasione di conoscersi meglio attraverso l'incontro con
gli altri.
- Uno spazio che ci concediamo, un luogo dove rallentare e allentare le
tensioni, lo stress.
- Sentire nuove possibilità per stare bene
- Diventare più sensibili alle piccole cose che a volte correndo
non vediamo
Strumenti:
musica, movimento, danza, gruppo
Rolando Toro ha elaborato un modello teorico che possiamo intendere
come un contenitore all'interno del quale ci muoviamo in un processo di
sviluppo che tende verso il benessere, lo stare meglio con noi stessi
e con gli altri. Il sistema Biodanza è concepito come possibilità
di ricreare condizioni che stimolino e facilitino lo sviluppo delle possibilità,
che geneticamente ogni essere umano possiede, ma che non sempre ha modo
di esplorare ed esprimere pienamente.
Rolando ha individuato 5 forme di espressione del
potenziale genetico e propone di lavorare nella direzione di una loro
integrazione
VITALITA' = impulso vitale, tonicità muscolare,
connessione con la vita, conservazione della vita, capacità di
riposare/capacità di attivarsi, entusiasmo determinazione
..
SESSUALITA'= non solo genitale, connessione con
il desiderio, con il piacere anche delle piccole cose, capacità
di scegliere quello che ci piace, abbandonarsi, poter ricevere, piacere
di vivere.
CREATIVITA' = capacità di esplorazione, innovazione,
trasformazione, possibilità di esprimersi, trovare soluzioni, osare,
essere curiosi.
AFFETTIVITA'= capacità di aprirsi, entrare
in intimità, fiducia e capacità di ascolto dell'altro, creare
vincoli, aprire il cuore, farsi conoscere, riconoscere l'esistenza dell'altro.
TRASCENDENZA = sentirsi parte di qualcosa, appartenenza,
percezione del legame con la natura e con gli altri esseri umani, pienezza
Gli esercizi e le danze che compongono il sistema
Biodanza si sviluppano durante le sessioni in una sequenza che va a stimolare
i due poli dell'attivazione e del riposo.
La vita dal punto di vista biologico e psichico è una continua
pulsazione tra questi due poli : attivazione/riposo, inspirazione/espirazione,
raccoglimento/apertura.
L'immagine più evidente è quella della pulsazione cardiaca.
Biodanza vuole riscattare questo movimento organico vitale per riconnetterci
progressivamente alle funzioni originarie della vita che tendono alla
sua conservazione andando così nella direzione di un maggiore benessere.
Il percorso di biodanza si basa sulla progressività e sulla continuità.
La proposta è di ascoltarsi e non costringersi a fare nulla che
procuri disagio, rispettare i propri limiti e allo stesso tempo forzarli
quando si sente che è possibile.
Si parte da quel movimento innovativo che fa parte dell'essere umano e
che lo porta ad andare nel mondo interno ed esterno a conoscere
a integrare modi nuovi di sentire e di sentirsi, a partire da piccoli
movimenti che fanno parte di sè ma che spesso si fanno in modo
automatico un po' svuotato di senso.
Durante il percorso si lavora sull'integrazione affettivo- motoria ossia
sul rafforzamento della connessione fra il sentire e l'agire sperimentando
"movimenti con significato".
In biodanza è molto importante l'accento posto sulla "cura",
la cura verso il gruppo, la cura verso il processo delicato di ogni essere
umano che si trova immerso in una complessità dinamica in trasformazione.
Lavorando in gruppo vorremmo stimolare l'ascolto la comunicazione e la
voglia di fare cose insieme incontrandosi in un luogo che accolga le diverse
espressioni di ognuno.
Le funzioni del gruppo in Biodanza
Il gruppo è luogo e strumento insostituibile
del processo di crescita e cambiamento innescato dal sistema Biodanza.
Le funzioni del gruppo sono:
1) funzione permissiva: permesso di ridurre
la forza dei meccanismi di difesa, permesso di essere, permesso di esprimere,
permesso di esplorare e di rischiare, permesso di stravolgere le regole.
2) funzione facilitatrice: rinforzare le
espressioni salutari di ognuno, stimolare l'impeto vitale, il desiderio
di contatto, l'allegria, la creatività, i potenziali.
3) funzione deflagrante : far "precipitare
il processo di crescita", velocizzarlo, facendo emergere aspetti
di sé che erano in ombra, favorire insight.
4) funzione integratrice: mettere insieme
parti di sé, mettere in relazione, mettere in movimento, accettare
parti diverse trovando modalità creative per farle convivere, non
negare parti, portare alla luce e prendere cura.
5) funzione creatrice: indurre situazioni
espressive.
6) funzione trascendente: favorire l'esperienza
di un tutto e delle sue parti in movimento, andare oltre l'ego, esplorare
l'indifferenziato con la possibilità di percepire l'essenza delle
persone, oltre il pregiudizio e le etichette sociali, vivere l'appartenenza
come opposto dell'isolamento.
Il facilitatore è garante della formazione del gruppo come "utero
affettivo" nel quale le persone respirino soprattutto la libertà
di essere e di esprimersi in un costante feedback con i compagni.
Uno degli obbiettivi è che le persone diventino agenti di salute
negli altri gruppi di cui fanno parte nella loro vita al di fuori della
sessione di Biodanza.
La sessione si sviluppa in una parte di condivisione verbale seguita da
una parte corporea:
Il momento di verbalizzazione contribuisce all'integrazione del gruppo
e il facilitatore ha cura di riportare le persone a centrarsi sul proprio
vissuto nella dinamica della comunicazione, inoltre non fa uso dello strumento
interpretativo ma si limita ad accogliere i contenuti facendo connessioni
con il modello teorico.
Gradualmente si realizza una sempre maggiore confidenza e fiducia tra
i membri del gruppo che sono invitati a comunicare attraverso una modalità
di parola "emozionata", una parola che si sviluppi in connessione
con il sentire.
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